Nuove foto aggiunte

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Ti ascolto non a partire da ciò che so, che sento, che sono già, e neppure in funzione di ciò che so già del mondo e della lingua (..) Ti do del silenzio, in cui il futuro di te può emergere e fondarsi. Questo silenzio è uno spazio-tempo che ti è offerto senza riti né verità prestabilite, a priori. E' costituzione di un'apertura a te, all'altro che non è e non sarà mai mio. (..) Questo silenzio è il primo gesto dell'amo a te. Questo gesto, fin a un certo punto, mi libera. Ma soprattutto dà a te un luogo silenzioso in cui manifestarti, ti mette a disposizione uno spazio-tempo ancora vergine per il tuo apparire e le sue espressioni. Ti offre la possibilità di esistere, di esprimere la tua intenzione, la tua intenzionalità, senza gridare e persino senza chiedere, senza sovrastare, senza annullare, senza uccidere.
(..) La dimensione dell'amore ci aiuta a superare l'affetto o l'attrazione immediati. L'amore rimane divenendo, attira mantenendo la distanza, permette il rispetto e la contemplazione. E' come un sole che illumina in noi e tra noi. Appare talvolta in un gesto, un sorriso, una voce, una parola, segni di una presenza che si avvicina allontanandosi. Indubbiamente ci siamo accostati, forse ci siamo incontrati. Il tuo ritiro manifesta la tua esistenza, e anche il mio raccoglimento ti è dedicato. Possa la loro intenzione essere riconosciuta da noi come un cammino che porta indirettamente a noi.
Luce Irigaray – da “Amo a te”

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