PEDRO SALINAS – DI', TI RICORDI DEI SOGNI? Di, ti ricordi dei sogni? quand’erano proprio lì, davanti? Che distanza, in apparenza, dagli occhi! Sembravano alte nuvole, fantasmi senza un appiglio, orizzonti irraggiungibili. Ora guardali, con me, eccoli dietro di noi. Se erano nuvole, siamo su nuvole più alte. E se orizzonti, lontani, ora per vederli, bisogna voltar la testa perché li abbiamo passati. Se erano fantasmi, senti sulle palme delle mani, sulle labbra, quell’orma ancora calda dell’abbraccio in cui smisero di esserlo. Ci troviamo all’altro lato di quei sogni che sogniamo, da quel lato che si chiama la vita che si è compiuta. E ora, da tanto aver realizzato il nostro sognare, il nostro sogno è in due corpi. E non bisogna guardarli, senza che uno veda l’altro, da lontano, dalle nuvole, per ritrovarne altri nuovi che ci spingano alla vita. Guardandoci faccia a faccia, vedendoci nel già fatto sboccia da quelle gioie compiute ieri, la gioia futura che ci chiama. E un’altra volta la vita si sente un sogno tremante, ed appena nato.
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