Ti sono famiglia ti sono grembo d’erba ti sono maceria ti sono scavo ti sono cuccia e anche spina ti pungo il mondo se è feroce ti tempero le pupille per la venatura più piccola di foglia, che la bellezza ti regga con il nostro peso grande il macigno di tempesta umana di leggi eterne sbriciolate di mani paterne con il pugnale. Mi sei soglia assolata soglia verso un passo di tuffatrice, mi sei sale e macina e goccia a goccia acqua io lievito madre mi sei presente bruciante partenza mi sei cara. Chandra Livia Candiani - Da “La bambina pugile”, Einaudi
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