La nuvola ricordo / che mi guardava a sera rossa venendo. Dissi: / “Nuvola, così era per me una volta. Rossa / nuvola nella sera guardavo e non sapevo, / credevo quell’aurora interminata. L’ora / venne per me. Che fai, che aspetti, o solitaria / nuvola in cielo? Un attimo trascorre, e più non sei / di quell’intatto rosa ch’io seppi, famosa / felicità di un solo attimo, non ricordo / quando, in che cielo. O nuvola, non piangi / tu di spavento a entrare nel vuoto lilla blu, / nel nero cielo? Sei tu così bella, e passi. / o nuvola, non piangere, ti prego, non sciupare / ribellandoti questa necessità: passare.
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