Hai viso di pietra scolpita, sangue di terra dura, sei venuta dal mare. Tutto accogli e scruti e respingi da te come il mare. Nel cuore hai silenzio, hai parole inghiottite. Sei buia. Per te l’alba è silenzio.
E sei come le voci della terra – l’urto della secchia nel pozzo, la canzone del fuoco, il tonfo di una mela; le parole rassegnate e cupe sulle soglie, il grido del bimbo – le cose che non passano mai. Tu non muti. Sei buia.
Sei la cantina chiusa, dal battuto di terra, dov’è entrato una volta ch’era scalzo il bambino, e ci ripensa sempre. Sei la camera buia cui si ripensa sempre, come al cortile antico dove s’apriva l’alba.
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